giovedì 11 agosto 2016

YULI



Un'allucinazione sciamanica ci trasforma in lupi e ci fa correre attraverso una natura notturna che si risveglia e cresce rigogliosissima e fiera sotto ogni passo del branco.
Tutto si chiude nel silenzioso dialogo tra la luna e l'animale, l'assoluto ed il terreno.
E' il fantastico videoclip dei parigini Yuli, realizzato da Rosalie Roncin.
Un suono che abbraccia e scalda, scivola come un fiume, con il giusto BPM electro-pop, synth scelti sapientemente e riverberi tremolanti alle voci per rendere quest'atmosfera sognante al meglio.

Come questi lupi calpestano la terra e sollevano fiori e vita, così il suolo della Ville Lumière risponde ai passi degli artisti alzando un pulviscolo sonoro in costante evoluzione e mescolanza di stili.
                                                                       
E mi trovo a parlare di Pierre, Camille e Sacha.

Yuli è un gruppo dalle molte sfaccettature, questi tre artisti sono, per vie diverse, creatori di un mondo visuale e della magistrale eco delle loro melodie.

L'anima musicale della band è il frutto dell' alchimia di tre musicisti che suonano e sperimentano insieme da quattro anni, mescolando pop, rock ed elettronica.
Il risultato di questo lavoro è un sound dalle molteplici sfumature e stati d'animo.
E' emotivo, umano.
Si chiama " Y ", ascoltatelo qui.
Un grande imbocca al lupo e speriamo di trovarli in giro per i nostri club!



Luz


domenica 7 agosto 2016

RENDEZ - VOUS



Venti minuti suonati alla grande, con atmosfere new wave/dark anni ottanta che ci riportano alla mente strani tipi che si vestivano di nero, malinconici e con i capelli stropicciati.
Dove sono finiti gli eroi di quella scena?
Non ne ho idea, ma se volete rivivere quegli anni dovete ascoltare le cinque tracce contenute nell' EP d'esordio dei parigini Rendez-Vous.
I ragazzi non annoiano e danno una grande prova di maturità artistica.

Anche il modo in cui è registrato l'album è da grandi volponi del suono (yeah!).

La copertina dell'album è una foto di due mani che si intrecciano, su sfondo nero, a parer mio un grande stile, semplice e d'impatto.

Bella sorpesa, complimenti a loro!

Go!!

Steff


martedì 10 maggio 2016

MONTANA



Buio più del solito in sala e sul palco, ma giusta atmosfera per un' arena.
Aspettiamo il "four!" di Andrea, seduto pronto dietro ai tamburi, e l'inizio dello show dei Montana.
E via.
L'impatto del loro hard core a volume altissimo, cantato in italiano, ci è familiare.
Gli ascolti adolescenziali di Frammenti, Affluente e Belli-Cosi saltano alla memoria con la loro carica di entusiasmi contrastati dalla vita, rivincite agognate, perenne sfida.
E' un vero piacere.

Cominciamo a dondolare le nostre teste, la raffica di accordi incastrati perfettamente con le ritmiche che esegue Cola è una rissa suonata.
Risponde loro, al basso, Enrico, attraversato da un fascio di luce diagonale quasi caravaggesca, e alle linee vocali di Fra alimentando l'eccitazione che ci sta scuotendo dentro e fuori.
Fra, appunto, che si muove e urla davanti a noi, al centro della scena.
Spesso dondola il microfono tenendolo per il cavo, nel vuoto, come un colpevole appeso.
Evoca la fine che farà l'oggetto dei suoi testi: uno sfidante altezzoso e vuoto, forse il vincitore di un primo round epocale che sta per franare al suolo sotto i colpi della vendetta.

Nessuna sconfitta all'orizzonte nei testi dei Montana, ma la preparazione allo scontro, dovuto, con chi ha troppo preteso dalla sopportazione di tutti, di ogni giorno.
Un concerto che è anche una prova di forza contro il caldo, contro di noi che chiediamo loro di suonare ancora e ancora, madidi di sudore.

Escono a testa altissima i Montana.

Luz

mercoledì 13 aprile 2016

Appaloosa - Live @ Corte dei Miracoli

Parti da casa e sai che ti troverai davanti gli Appaloosa, entro qualche ora.
Pensi, ti assicuri di essere pronto.
Perchè loro non si risparmieranno, a te non lasceranno pause.
Tornerai a galla solo quando lo decideranno loro.

La batteria è piazzata al centro del palco e in posizione frontale.
La seguirai sfidandoti a contare i colpi che si abbattono sulle pelli, cercherai di comprendere gli schemi che la guidano.
Una volta che ci sei dentro non ne esci più, hanno già vinto gli Appaloosa.



Allora uno sguardo ai lati: due bassi e due grattaceli come amplificatori.
Cemento riverberato, spesso in feedback, distorto e aggressivo sulla ritmica.
Un gioco violento e costante, un' intesa perfetta che va a cento all'ora nella loro testa e nelle loro mani.


Alle loro spalle mille tentacoli elettrici alimentano e trasmettono la voce delle macchine: la quarta dimensione.
La scenografia di campionamenti, batterie al rallentatore, fruscii e voci eteree che isola tutto il suono dal reale.

Siamo tanti, la sala è piena.
Tutti travolti dalla forza d'urto di quest'idea di musica, di rappresentazione sonora di altri mondi che mi viene da immaginare, un fotogramma dopo l'altro, mentre ascolto gli Appaloosa.

Luz

(foto di Gianpaniko)














venerdì 8 aprile 2016

Heartblack Out



Il giovane producer Heartblack Out ha appena sciolto gli ormeggi e si avvia in mare aperto, pronto alla navigazione nell' oceano della musica elettronica, con le sue infinite soluzioni, complicazioni ed opportunità.
Lo abbiamo seguito fin dentro la sala macchine, per comprendere come abbia impostato la sua rotta sonora.

Una chitarra suonata con attitudine shoegaze, campionamenti con citazioni cinematografiche e un' atmosfera variabile, dall' ossessivo e claustrofobico  al sognante, su tappeti di synth morbidi.
Questi i suoi punti cardine.

Non ci resta che augurargli buon viaggio.

Luz


martedì 1 marzo 2016

Ermes + Tribuna Ludu Live @ Corte Dei Miracoli - Siena

Doppio live spaccaossa sabato scorso alla Corte Dei Miracoli: gli anfetaminici e freschi di uscita Ermes Vs i rodati e possenti Tribuna Ludu.

Gli Ermes salgono per primi sul palco: aggressivi e diretti.
una manciata di brani ultra veloci e ultra compressi da mandare giù tutti d'un fiato.

Il giusto connubio tra la nuova e la vecchia scuola hardcore.
Potenza e presenza on stage come da tempo non se ne vedeva e di cui personalmente sentivo la mancanza dall'ultimo show dei Disquieted By.



Una quarantina di minuti ed ecco salire sul palco una formazione storica: i Tribuna Ludu.
Dal 2005 nelle sale da ballo del nostro Paese per vomitare furia elettro-etno-punk e per trascinare gli astanti nei loro viaggi catartici attraverso il loro personalissimo ponte ritmico e sonoro che unisce gli Einsturzende Neubauten con i Suicide, i CCCP con i Punkow, Tom Ze con gli Emme!



Notte furiosa quella di sabato a Siena, di quelle che non sarà facile dimenticare.


Gianpaniko

sabato 30 gennaio 2016

Ermes

Una band, un incontro, uno scontro, un fuoco che si accende ad un crocevia dell'underground italiano.
Dai Topsy the Great arriva la chitarra di Emanuele, dagli Architecture of The Universe, (dove suona la chitarra) il basso di Andrea.
Dagli Stake Of The Witch la batteria di Fabio.
Poi, alla voce, c'è Robert, ex Quiet Pig.

Hard rockers e abili creatori di riffs nelle rispettive band che spesso propongono brani strumentali e quindi necessitano di grande inventiva, musicalità e prontezza di riflessi, gli Ermes lanciano la loro prima molotov post-harcore sul panorama underground.

Non sembrano temere alcuna controffensiva. Nessuna intro lunga ai pezzi di questo EP, niente di preparatorio.
Se ci dev'essere pogo al concerto, se si deve incominciare subito a fare sul serio, non si deve esitare, non un secondo di più.
E allora pezzi come "Stevie Ray"," Nascar de la Croix" e "Everything is dead" impattano sull'asfalto e deflagrano e infiammano tutto.

Dovremo fare i conti con l'impeto gli Ermes quando ci troveremo sotto il palco al loro concerto.
Per arrivare in fondo allo show dovremo sudare e lottare come wrestlers esperti in mezzo alla massa scalciante.

Luz

lunedì 11 gennaio 2016

LAGS



Una plettrata sfrega forte le corde della Telecaster, con il capotasto a sigillare l'accordatura aperta, pesante invade la sala e si apre un varco, prepotente come un flutto, una diga che si rompe.
Un diluvio con tuoni di batteria e basso.
Trasporta la voce di Luca sulle strade americane del sound post-hardcore dei Lags (ma loro vengono da Roma), urla in faccia tutto.

Il concerto penetra nelle ossa e le asciuga dalla serata piovosa di fuori.
I ragazzi con i maglioni e i capelli bagnati che pogano davanti alla band si scontrano e scaricano sul pavimento pioggia sudore ed emozioni.

I Lags tengono alto il ritmo, pezzo dopo pezzo, poi allentano la presa, per prepararci ad uno stop-and-go che ci catapulterà di nuovo nel vuoto.

Un concerto di spessore, di una band che sa cosa vuol dire live-show: sente il palco, il pubblico, estende il suono fino al muro in fondo al club.

Luz