venerdì 1 maggio 2015

Asino + Qing - Live @ W.I.P.



ASINO

Esistono ancora i poeti?
Certo che sì, ed è viva la loro arte.
La poesia esiste, non è più sussurrata come centoquindici anni fa, le parole sussurrate non le senti più.
Ci sono bands che riescono a cantarti le piccole cose, i ragionamenti semplici e fuggenti che ti attraversano la mente quando in mezzo a una folla informe, umana e meccanica, hai l’impressione di capirci qualcosa, e ti raccontano tutto questo sparandotelo sullo stomaco dal carro armato che guidano verso di te, che stai lì davanti con la birretta in mano, a fare un bagno del loro concerto.

Il carro armato lo guidano Giacomo e Orsomaria.
Il primo inveisce sulla batteria, il secondo sulla Danelectro e i pedali ai suoi ordini, e urlano i loro versi.

Il suono dolciastro emo-core, l’improvvisazione, le parti ritmiche che a tratti ricordano “Bitches Brew” di Miles Davis pesano cento chili, sono la somma dell' elettricità, delle botte e dei testi: una sorta di analisi schietta della società attraverso citazioni di Bukowsky, Chaplin, pensieri frammentati nella loro testa e Galeazzi che esalta la vittoria strappalacrime al canottaggio.

Un palinsesto ricco, visto con uno zapping rapido, cambiando canale con le budella.

QING


Ci circonda di synth come una nube di vapore blu e viola, affonda i suoi beat rotondi come piedi nel fango e trascina la sala.
Un'armonia di tessere che mette in ordine sul posto, live, lasciandosi trasportare, scegliendo con i cento tasti che controlla la navigazione, il percorso ritmico che tutti seguiremo.

Originale, attuale, già recensito su pagine di importanti web-zines e non solo, Qing è la più bella sorpresa nel panorama musicale underground del Valdarno.
Con il suo primo EP "Corey Feldman" costruisce un ponte che ci collega alla sponda elettronica nord-europea, ad un' attitudine, un modus operandi musicale che finalmente qui non manca più.

Luz