lunedì 23 marzo 2015

R'n'R Terrorists



Marian è un albero con le radici piantate nel blues.
Graffia la sua chitarra con il collo di bottiglia e appicca un fuoco con quell' invisibile scintilla che genera sulle corde, scivolando sugli accordi aperti.
Questa vibrazione secolare e irresistibile diventa una torcia fiammante che accende un rogo sonoro in sala.
Nicola cala la maschera sul volto e impugnando il microfono come un coltello si fionda su di noi, ci coinvolge in questa royal rumble dalla quale non possiamo esimerci, il blues è vita, e noi vivi siamo parte di questo dolore e di questo piacere.
Dobbiamo combattere e danzare con lui.
Alle loro spalle Paolo si accanisce su tamburi e piatti o pezzi di ferro e di latta taglienti dal suono sordo come quello di un pugno in faccia, senza tregua per due ore.

Il loro ultimo lavoro, Digital Paranoia, riporta fedelmente gli elementi di forza del live, ma è più curato che in precedenza sulle voci, in particolare sui cori, e sui timbri bassi della chitarra, completando così il loro suono e rendendo il disco una irrinunciabile dose giornaliera di adrenalina, di sangue portato a ebollizione, di terra, erba e strada.
Quando ascolto, fra tutte, "brokedown", immagino un cerchio di nativi americani, tomahawk in mano, girare intorno a una pira, cantare al fuoco e prepararsi a sferrare l'ultimo attacco fuori dalla riserva.
Ed io insieme a loro.

rnrterrorists.bandcamp.com

Luz

lunedì 9 marzo 2015

Undici anni di Donchisciotte

Si riabbraccia con grande piacere come un caro amico, almeno una volta all'anno, il Donchisciotte.
Quella scuola elementare all'incrocio buio, fatta di mura grige a contrasto con le bianche e illuminatissime residenze moderne, fredda fuori, ma dentro generosa di calore umano, birra e crostata, stufe accese, subwoofers urlanti.

La porta aperta a tutti.
Il supporto di tutti, finalmente anche di qualche faccia giovanissima che ti vende la birra, di là dal bancone, che non ti aspettavi, che ti fa sperare.

Quattro stanze che sono diventate un palcoscenico importante per tutto l'underground locale e internazionale, a cui non si nega mai un tributo, quando richiesto, e si sale sul palco sicuri di aver fatto bene ad un popolo.

Perchè intorno al Donchisciotte è sorta una città.
Palazzi e villette.
Piani, scale, cucine e camere.
Migliaia e migliaia di metri quadri.

Forse un giorno lo soffocheranno, finisce sempre così.

Ma il popolo del Donchisciotte, in questi undici anni, ha costruito molti più metri quadri di felicità, di democrazia, di libertà che in tutti quei palazzi messi insieme.

E' un'architettura invisibile che nessuna ruspa potrà mai demolire.

Auguri Donchisciotte.
E grazie infinite.

Luz

mercoledì 4 marzo 2015

Cruel Experience - Save the nature Kill yourself- 2014 Sirona Records

 Il viaggio di un ragazzo di vent'anni.
Sulle spalle le contraddizioni che il mondo già ti fa piovere addosso.
Il non avere bisogno di niente e la sete di eccessi.

A vent'anni viaggiare è guardarsi davanti e sentire le Converse slacciate larghe ai piedi, che lasciano libera la scelta di ogni direzione.
Anche quando appare tutto definitivo e incotrovertibile.
Anche quando scopri che non è così.

Gli accordi di Efisio e il basso di Nicola sono chiusi come pugni e i tamburi di Marta spaccano a colpi decisi come porte sbattute dietro, in faccia al mondo.

Questo doppio EP è la loro prima uscita.
Un racconto che accomuna tutti quelli che abbiano camminato con le cuffie nelle orecchie, il suono dentro, il mondo fuori.

Luz


lunedì 2 marzo 2015

Plutonium Baby

 



Al suono del primo pezzo sciolgo i pensieri e li impasto con il loro suono.

La Gibson “diavoletto” nera che scintilla tra le mani di Black Guitarra in realtà è una Cadillac lanciata a tutta velocità nella notte, sul bagnasciuga di Venice Beach, guida lei, una ragazza mora con la frangia che le copre gli occhi.
Dalle tastiere di Fil, scale cromatiche evocano ultracorpi alieni ancora fra noi dagli anni ’60.
Un temporale lisergico, una pioggia acida di quelle che stordiscono, i tuoni li suona Feith sui tamburi.

Nessun meteo ne ha parlato.
Eppure accade.