mercoledì 15 marzo 2017

The Cavemen


foto by tab_ularasa

Siamo tutti ammassati, dopo una cena ben innaffiata di vino, in uno Spectre Club tirato a lucido per la riapertura.
E' passato un anno, forse di più.

Quattro giovanissimi punks, con lo strano accento che sembra inglese ma che viene da un altro emisfero, si aggirano parlottando per il locale. Avanti e indietro tra il bar e il giardino, carichi, pronti, nonostante le distanze già percorse dalla Nuova Zelanda a qui.
Comincia lo show: è punk '77.
Autentico.
E' strano, così giovani ma con un sound così fedele, e non solo.
foto by tab_ularasa
Osservo da vicino Jack, il chitarrista selvaggio dal gilet leopardato indossato a pelle e lo stivaletto basso incrociare i passi e piegare le ginocchia, danzare con la chitarra come Mick Jones al Victoria Park.
Paul canta quasi in trance, sudato fradicio, a petto nudo con la sua collana di ossa. Apre le braccia e inspira profondamente, svuota il ventre, poi urla dentro il microfono, sputa di tutto.
Nick suona il basso e sembra, data la stazza, un Misfit biondo.

Dietro di loro, sui tamburi, coperto da una folta cascata di capelli rossi, c'è Jake, Sembra un ragazzino, eppure non ha incertezze e sostiene questo macello quasi da fermo.

Passano quaranta o cinquanta minuti, senza stacchi, madidi di sudore sul palco.
Chiediamo "two more songs" e veniamo accontentati.
Così si fa.

Luz

venerdì 3 marzo 2017

Special Interview - Wake Up In The Cosmos "De Rerum Natura"



Avere vent'anni e fare già parte della scena musicale psych-garage non basta.

De Rerum Natura, così si chiama l'album d'esordio di Wake Up In The Cosmos (potete ascoltarlo qui), è un percorso individuale di Francesco Bigazzi (synth in Thee Black Moon) necessario per sondare la propria profondità musicale, per modellare in piena autonomia, sottoponendo il risultato solamente al proprio giudizio artistico, la materia rock'n'roll di cui è intriso.
Shoegaze, noise, punk fuoriescono dai pezzi nitidamente.
Chitarre acustiche accostate a riverberi distorti e voci che sembrano segnali di vita da un'altra galassia, man mano che il disco gira e suona, si pongono come elementi base di questo universo.

Uscito a Febbraio per Zootropia Records, questo lavoro è l'ennesima dimostrazione di quanto possa essere varia e versatile la scena underground italiana.
Di quanto sia pronta a qualsiasi sfida creativa.

Luz