lunedì 21 luglio 2014

Magnetix





Loro sono Looch Vibrato e Aggy Sonora, artefici di un rock'n'roll che galleggia schiumoso e si abbatte sulla sala come un cavallone sulla scogliera.


Lui, pestando i suoi distorsori fuzz e phaser accesi tra la polvere e i bicchieri di birra, spara palle di cannone, sbriciola nell'aria acidi elettrici con la sua chitarra.

Lei sbatte le bacchette sui tamburi con la determinazione con cui Beatrix Kiddo agita la spada contro gli 88 folli.

Finito il concerto si siedono sul bordo del palco, madidi di sudore, hanno condiviso la loro allucinazione sonora con noi.
Ne sono loro grato.


domenica 20 luglio 2014

Disquieted By (2)



Nell'arena d'erba e fango davanti alla pedana del Macedonia Festival un gruppo di scalmanati affettuosissimi fans della prima ora si contende le vibrazioni elettriche di Cola e Sandro e i colpi sul petto che i microfoni aspirano e sputano dalla batteria di Tommy,  precisa e implacabile.

E le urla di David.

Quasi una lotta ordinata, si scontra carne su carne senza dolore, in un rituale perfetto di condivisione e prepotenza.

Amalgamati da un senso di appartenenza che pervade anche me, ci spingiamo tutti al limite dell'impatto frontale con la band, che ci prende letteralmente a calci in culo con il suono.

Un suono di cui a volte sembrano non poter più controllare la deflagrazione.

Poi David è salito sul gradino più in alto, e li si è fermato, in posa come una statua, indicando un orizzonte.

Un moderno Nerone, imperatore incendiario, sulla sua infuocata città danzante.


mercoledì 16 luglio 2014

Tj and the lipstix



Una mega band composta in origine da Valentina Pedone (The Intellectuals, Corpus Christi) e Martin Savage ( vedi post su questo blog) insieme a Jenny Silver, ai quali si sono aggiunti  un bassista vestito da Toro Seduto del quale purtroppo ignoro il nome e Cristina (Capputtini 'i lignu, Corpus Christi).

Qui al Macedonia Festival sul palco stanno compatti e schierati come per attaccare in massa.

Martin addirittura su stivali tacco 12, una maglietta paillettata con tigre, occhiali dorati, magrissimo, capelli quasi rasati, tra il glam e il Punk.

Cominciano senza esitazioni.
Si dice abbiano fatto solo 4 prove prima di questa esibizione.

Dopo un secondo saltiamo tutti come se la settimana di lavoro che ci è passata sulle spalle pesasse zero.


Kaleidoscopic



Il rock a volte cicatrizza le ferite, a volte le cosparge di sale.

Lo fa per ricordarci che le nostre emozioni, i nostri sogni infranti, le nostre vittorie, rivincite, rimpianti, sono gli organi vitali dello stare al mondo

tutti con la stessa importanza.

I Kaleidoscopic suonano con rabbia, tanta energia dalle viscere verso il buio fuori.
Ho sentito di avere bisogno della loro forza mentre li ascoltavo, idealmente ho stretto un'alleanza.

Certe battaglie nella vita si possono vincere con il sorriso.
Altre no.
Si prende il rock e si traccia un solco nel fango.

Fermi tutti.
Di qui non si passa.