martedì 30 dicembre 2014

Hoochie Koochie Baby



Si può approcciare il rock’n’roll in mille modi,  ti lascia sempre una corsia libera sulla quale correre con la cultura e lo stile che più ti appartengono.
Esso  magnetizza e contiene, armonizza la massa di idee confuse nel mondo vuoto di fuori.
Ultimo avamposto dell’espressione.

Questa è una band di tre fratelli.
La camicia a quadri di Clement  sembra spiegare che la linea del suono seguirà schemi semplici, quattro mura elettriche entro le quali potremo sguaiatamente agitarci.
Come basso una Danelectro, suono pulito, ritmo che corre, belle canzoni.
Pochi efficaci ingredienti.
Nouvelle cuisine du punk.

Luz

domenica 28 dicembre 2014

One Track Minds + The Roaring 420's + The Blank Tapes - Live @ Factory Club

One Track Minds

Una luce verde spacca il palco in due e sfiora la testa del bassista, che si guarda intorno stupito.
I One Track Minds suonano un garage/R'n'R molto viscerale che si rifà agli anni '70, ti coinvolgono e ti fanno battere il tacco sul pavimento a tempo con loro.
A metà concerto ci spruzzano addosso anche un po' di surf e di psych, ottima idea per farci ballare.

Quando escono di scena ci lasciano ancora vogliosi delle loro canzoni.




The Roaring 420's

In quaranta minuti facciamo un viaggio attraverso le calde strade della California, i deserti dell'Africa, il misticismo dell' India e alla fine sconfiniamo nello spazio.
La batterista batte ritmi ossessivi su un drum set minimale, i due chitarristi si sfidano a colpi di riffs surf, al basso c'è uno spiritato che saltella e balla negli stacchi più movimentati delle loro esecuzioni.
Alla fine ci inebriano con il suono idilliaco del loro sitar, con un pezzo che dura cinque minuti, in stile Brian Johnstown Massacre.
Ottimi.



The Blank Tapes

"Sono dei ragazzi californiani.." si dice in sala,
Qualcuno esclama: "..li ha prodotti la Burger Records..".
A quel punto entrano in gioco loro con il primo pezzo, un garage anni sessanta al quale aggiungono un po' di grunge e psichedelia sixties, vagamente à la Donovan.

La costruzione dei brani è ben studiata, è impossibile non ballare!
Sono degli hippies con attitudine punk.
Da loro ci siamo lasciati piacevolmente conquistare.

Steff